Riparazione o sostituzione di porte danneggiate 

In certe situazioni siamo costretti a prendere delle informazioni rispetto ad un intervento di riparazione o sostituzione di porte danneggiate ed è un intervento molto complesso e soprattutto un intervento molto comune, per esempio, quando si fa manutenzione di una casa, o quando addirittura si è nel mezzo di un intervento di ristrutturazione.

 Molte persone quando si approcciano a questo tipo di servizio si chiedono quando andranno a spendere perché magari devono sostituire una porta blindata oppure prima vogliono tentare di farla riparare e poi eventualmente se non è possibile sostituirla con una che gli verrà consigliata dagli esperti nel settore che si occupano di tutto ciò.

 Teniamo già presente che esistono varie tipologie di porte come quelle interne o esterne o scorrevoli o a battente e se parliamo di materiali esistono quelle in legno, quelle in vetro o in alluminio.

 Diciamo questo perché chiaramente ogni porta ha delle caratteristiche specifiche e quindi ci sarà bisogno di una tecnica di riparazione o sostituzione che sia adatta e sono tutte tecniche che chiaramente i professionisti nel settore conoscono bene e sanno sempre qual è quella più adatta rispetto ad una situazione specifica.

 Se parliamo dei guasti più comuni possiamo parlare intanto di problemi di funzionamento e quindi possiamo parlare di serrature che non funzionano correttamente o di guasti meccanici che riguardano delle cerniere difettose e anche altri problemi con il sistema di chiusura e di apertura.

 Tutti i problemi che comunque poi gli esperti devono diagnosticare quando vengono a fare un sopralluogo e quindi quando vengono a fare un’ispezione, per capire se sono dei problemi che possono essere risolti con un intervento di riparazione o di sostituzione di quelle parti meccaniche che sono interessate.

Altra eventualità può riguardare danneggiamenti strutturali e quindi parliamo di crepe o rotture nel telaio o nella struttura della porta e in quel caso bisogna subito sostituire l’intero telaio.

 Ci sono vari motivi che potrebbero spingere una persona ad informarsi su un servizio di riparazione e sostituzione porte

Per quanto riguarda gli altri motivi che possono spingere una persona ad informarsi rispetto a questo servizio di cui parliamo uno molto importante può riguardare un problema di graffi, di ammaccature o macchie sulla superficie della porta e in certi casi bisogna sostituire l’intera porta per ripristinare l’aspetto desiderato.

 Così come ci sono persone che capiscono che hanno delle porte che hanno dei problemi con l’isolamento termico e acustico e questo vuol dire dispersione di calore e quindi se si apportano delle modifiche si risparmia anche sui costi energetici che non guasta mai, e non guasta soprattutto in questo periodo storico di caro energia.

 Per quanto riguarda i fattori che incideranno sul preventivo finale di questo intervento uno molto importante riguarda le dimensioni della porta, così come il materiale della stessa perché per esempio quando si parla del legno quelle porte sono più costose.

 Non in ultimo chiaramente poi va incluso il costo della manodopera che dipende, in primis, dalla complessità del lavoro.

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Forse non tutti sanno che❓

Con porta blindata nel linguaggio comune si intende un serramento pedonale definito specificamente “Porta pedonale resistente all’effrazione” fornito di particolari caratteristiche antiscasso, ed è perciò anche definita, con espressione più tecnica, porta anti intrusione. Tuttavia, nell’uso commerciale, la si definisce spesso in maniera sbagliata con il termine di “porta corazzata” che invece sta ad indicare una porta di tipo totalmente diverso, realizzata con lamiere di ferro da 4 mm di spessore con il cemento armato al suo interno (vedi le porte dei caveau). Alcune delle caratteristiche comuni di una porta blindata sono:

  • classificazione secondo norma UNI EN 1627/1630 (o vecchia UNI ENV 1627:2001)
  • telaio realizzato con profili in acciaio da 2,5 mm di spessore (spesso anche 3 e 4 mm), avente una o più pieghe a Z, avvitato al controtelaio se si tratta di un telaio realizzato con lamiera presso-piegata.
  • anta realizzata da doppia lamiera in acciaio da 1 mm e/o da 1,5 mm di spessore, in alcuni casi anche da una terza lamiera in acciaio a protezione della serratura e dei suoi meccanismi di chiusura.
  • generalmente una serratura meccanica classificata con la UN EN 12209, abbinata ad una serratura a tripla mappa protetta da 1 e/o 2 piastre in acciaio al manganese (comunemente detta defender) o in alternativa ad uno o più cilindri con classificazione UNI EN 1303 ed una protezione del cilindro (comunemente detta defender o barilotto o protector) classificato con la UNI EN 1906.

La classificazione secondo UN EN 1627 prevede che siano superati test secondo le 3 norme di prova UNI EN 1628 – prova di carico statico, UNI EN 1629 – prova di carico dinamico UNI EN 1630 – prova di attacco manuale. Tuttavia le normative di test non coprono ancora le tecniche di manipolazione denominate “aperture con destrezza”, generalmente appannaggio di malviventi di livello superiore allo scassinatore standard, motivo per cui è sempre consigliabile utilizzare prodotti di fascia correlata al rischio ambientale che si affronta. La normativa Env 1627/30 del 2011 classifica i prodotti testati in 6 classi di appartenenza:

  • Classe anti-effrazione 1: il ladro occasionale tenta di forzare la porta utilizzando la forza fisica e attrezzi semplici. Lo scassinatore non ha informazioni circa la robustezza della porta ed è impensierito dal rumore prodotto e dal tempo. Non ha idea della probabile ricompensa.
  • Classe anti-effrazione 2: il ladro occasionale tenta di forzare il blindato utilizzando in aggiunta attrezzi semplici come giravite, cunei e tenaglia. Lo scassinatore non ha informazioni circa la robustezza della porta ed è impensierito dal rumore prodotto e dal tempo. Non ha idea della probabile ricompensa.
  • Classe anti-effrazione 3: il ladro utilizza in aggiunta un piede di porco, un piccolo martello e un trapano manuale. Ha una idea orientativa del grado di resistenza ed è meno impensierito dal rumore prodotto e dal tempo. Non ha idea della probabile ricompensa.
  • Classe anti-effrazione 4: si tratta di uno scassinatore abile che utilizza anche strumenti come un grosso martello, accetta, cesoie e trapano elettrico a batteria. Il ladro prevede un buon bottino, è deciso ed è meno impensierito dai rumori prodotti con tempistiche maggiori.
  • Classe anti-effrazione 5: il ladro è un esperto professionista che utilizza attrezzi elettrici di media potenza. Il ladro prevede un ottimo bottino, è determinato, ha ottima conoscenza della classe di resistenza all’effrazione della porta, non è impensierito dal rumore che produce, ha tempo sufficiente per agire.
  • Classe anti-effrazione 6: Lo scassinatore è molto esperto, utilizza attrezzi elettrici molto performanti. Il ladro conosce esattamente l’ammontare della ricompensa, è determinato, ben organizzato ed è preparato a superare sistemi di difesa di altissima resistenza.

Volendo riassumere:

  • Le prime 2 classi sono relative a prodotti montati in abitazioni che si trovano in luoghi con scarsa criminalità e a difesa di beni di poco valore.
  • Una porta blindata certificata classe 3 antieffrazione è indicata appartamenti con rischio più alto, in ville non troppo esposte e in uffici e a difesa di beni di medio valore.
  • Un Portoncino blindato in classe 4 secondo la normativa ENV 1627 1630 è indicato per abitazioni signorili, ville isolate, appartamenti e uffici ad elevato rischio e a difesa di beni di considerevole valore.
  • Le ultime due classi, la 5 e la 6, si riferiscono a porte estremamente resistenti, il cui fine è quello di difendere l’accesso di banche, uffici postali e postazioni militari. (Wikipedia)