Quando parliamo dei professionisti che si occupano di realizzazione chiavi duplicate parliamo di persone che svolgono un servizio molto utile per la collettività e sappiamo che le chiavi sono uno strumento fondamentale per accedere per proteggere i nostri beni professionali e personali.
Così come sappiamo che purtroppo può benissimo capitare che noi anche per sbaglio danneggiamo una chiave magari mentre proviamo ad aprire la serratura in maniera un po’ goffa, o ancora peggio la possiamo perdere e può succedere in tanti modi diversi.
Pensiamo a chi la perde magari mentre sullo scooter e non si è accorto di quello che è successo e la stessa cosa può avvenire magari quando ci dimentichiamo addosso mentre giochiamo con i nostri figli a calcetto e gli esempi non finirebbero mai.
In questi casi chiaramente dobbiamo avere dei punti di riferimento in ambito di duplicazione chiave che significa crearne una copia di quella originale potendolo utilizzare per aprire la stessa o le stesse serrature ed è un processo che può avvenire in vari modi, per esempio, attraverso la scansione, la pressione o la fresatura.
Poi magari può capitare che noi dobbiamo duplicare una chiave non perché l’abbiamo persa, ma parlare perché dobbiamo creare una copia per un nostro familiare e pensiamo a quelle persone che lasciano una chiave di casa loro ad una persona vicina che può essere appunto anche un amico o un vicino di casa.
Tutto ciò perché ci può essere una qualche emergenza che magari appunto perdiamo la chiave o la rompiamo e per non rimanere fuori almeno così siamo più tranquilli evitando di dover sostituire la serratura e la stessa cosa lo diciamo per le chiavi della macchina.
Chiaramente questo tipo di duplicazione per gli esperti nel settore è semplice perché hanno le conoscenze e le competenze per portare avanti tutto il processo che riguarda varie fasi e la prima è quella di posizionare la chiave originale all’interno di una macchina duplicatrice, macchina che userà un tassellatone o una fresa per creare un’altra chiave identica.
Esistono vari tipi di chiavi duplicabili
Come dicevamo dal titolo di questa seconda parte, comunque, esistono per nostra fortuna varie chiavi duplicabili e possiamo prendere quelle più famose e cioè le chiavi a doppia mappa o quelle verticali e anche quelle punzonate.
Però c’è anche da dire che non tutte le chiavi possono essere duplicabili e in particolare stiamo parlando di quelle che vengono definite chiave brevettate che possono essere sostituite solo dal produttore e pensiamo appunto ad una macchina per esempio.
Sempre bene ricordare che c’è sempre un certo rischio quando noi duplichiamo delle chiavi perché, se poi vanno a finire nelle mani della persona sbagliata, perché magari siamo poco attenti a chi concediamo queste chiavi rischiamo di fare un autogol per usare una metafora.
Molto meglio sempre essere molto prudenti ricordandosi di avere il tesserino del cilindro da portare al centro di duplicazione, perché se lo smarriamo non ci basterà duplicare la chiave poi dovremo cambiare anche la serratura o il cilindro.
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Forse non tutti sanno che
Con porta blindata nel linguaggio comune si intende un serramento pedonale definito specificamente “Porta pedonale resistente all’effrazione” fornito di particolari caratteristiche antiscasso, ed è perciò anche definita, con espressione più tecnica, porta anti intrusione. Tuttavia, nell’uso commerciale, la si definisce spesso in maniera sbagliata con il termine di “porta corazzata” che invece sta ad indicare una porta di tipo totalmente diverso, realizzata con lamiere di ferro da 4 mm di spessore con il cemento armato al suo interno (vedi le porte dei caveau). Alcune delle caratteristiche comuni di una porta blindata sono:
- classificazione secondo norma UNI EN 1627/1630 (o vecchia UNI ENV 1627:2001)
- telaio realizzato con profili in acciaio da 2,5 mm di spessore (spesso anche 3 e 4 mm), avente una o più pieghe a Z, avvitato al controtelaio se si tratta di un telaio realizzato con lamiera presso-piegata.
- anta realizzata da doppia lamiera in acciaio da 1 mm e/o da 1,5 mm di spessore, in alcuni casi anche da una terza lamiera in acciaio a protezione della serratura e dei suoi meccanismi di chiusura.
- generalmente una serratura meccanica classificata con la UN EN 12209, abbinata ad una serratura a tripla mappa protetta da 1 e/o 2 piastre in acciaio al manganese (comunemente detta defender) o in alternativa ad uno o più cilindri con classificazione UNI EN 1303 ed una protezione del cilindro (comunemente detta defender o barilotto o protector) classificato con la UNI EN 1906.
La classificazione secondo UN EN 1627 prevede che siano superati test secondo le 3 norme di prova UNI EN 1628 – prova di carico statico, UNI EN 1629 – prova di carico dinamico UNI EN 1630 – prova di attacco manuale. Tuttavia le normative di test non coprono ancora le tecniche di manipolazione denominate “aperture con destrezza”, generalmente appannaggio di malviventi di livello superiore allo scassinatore standard, motivo per cui è sempre consigliabile utilizzare prodotti di fascia correlata al rischio ambientale che si affronta. La normativa Env 1627/30 del 2011 classifica i prodotti testati in 6 classi di appartenenza:
- Classe anti-effrazione 1: il ladro occasionale tenta di forzare la porta utilizzando la forza fisica e attrezzi semplici. Lo scassinatore non ha informazioni circa la robustezza della porta ed è impensierito dal rumore prodotto e dal tempo. Non ha idea della probabile ricompensa.
- Classe anti-effrazione 2: il ladro occasionale tenta di forzare il blindato utilizzando in aggiunta attrezzi semplici come giravite, cunei e tenaglia. Lo scassinatore non ha informazioni circa la robustezza della porta ed è impensierito dal rumore prodotto e dal tempo. Non ha idea della probabile ricompensa.
- Classe anti-effrazione 3: il ladro utilizza in aggiunta un piede di porco, un piccolo martello e un trapano manuale. Ha una idea orientativa del grado di resistenza ed è meno impensierito dal rumore prodotto e dal tempo. Non ha idea della probabile ricompensa.
- Classe anti-effrazione 4: si tratta di uno scassinatore abile che utilizza anche strumenti come un grosso martello, accetta, cesoie e trapano elettrico a batteria. Il ladro prevede un buon bottino, è deciso ed è meno impensierito dai rumori prodotti con tempistiche maggiori.
- Classe anti-effrazione 5: il ladro è un esperto professionista che utilizza attrezzi elettrici di media potenza. Il ladro prevede un ottimo bottino, è determinato, ha ottima conoscenza della classe di resistenza all’effrazione della porta, non è impensierito dal rumore che produce, ha tempo sufficiente per agire.
- Classe anti-effrazione 6: Lo scassinatore è molto esperto, utilizza attrezzi elettrici molto performanti. Il ladro conosce esattamente l’ammontare della ricompensa, è determinato, ben organizzato ed è preparato a superare sistemi di difesa di altissima resistenza.
Volendo riassumere:
- Le prime 2 classi sono relative a prodotti montati in abitazioni che si trovano in luoghi con scarsa criminalità e a difesa di beni di poco valore.
- Una porta blindata certificata classe 3 antieffrazione è indicata appartamenti con rischio più alto, in ville non troppo esposte e in uffici e a difesa di beni di medio valore.
- Un Portoncino blindato in classe 4 secondo la normativa ENV 1627 1630 è indicato per abitazioni signorili, ville isolate, appartamenti e uffici ad elevato rischio e a difesa di beni di considerevole valore.
- Le ultime due classi, la 5 e la 6, si riferiscono a porte estremamente resistenti, il cui fine è quello di difendere l’accesso di banche, uffici postali e postazioni militari. (Wikipedia)