Misura porta blindate

La misura porta blindata è uno degli step che fa parte del processo della produzione di questi dispositivi importanti per la sicurezza della persona: quindi se vogliamo rimanere nella definizione diciamo che si parla di una porta progettata

Questo è costruito con certi materiali che dovranno essere resistenti ad eventuali tentativi di invasione dei ladri proprio perché lo scopo sarà quello di garantire l’incolumità e la sicurezza di chi li acquista.

Volendo parlare sempre delle misure teniamo presente queste porte si possono realizzare utilizzando quelle standard cioè altezza e 2002 cm e larghezza, che può arrivare fino a 90, oppure quando si parla di una ristrutturazione si può scegliere una porta su misura che si adatterà al Foro del muro, che già c’è.

Ricordiamo anche che ogni porta blindata contiene degli elementi fondamentali che non possono mancare come per esempio il controtelaio, che può essere chiamato anche telaio morto e che verrà fissato con robustezza per poi essere cementato alla muratura.

Oppure si monitorano le piastrelle in modo da avere un’installazione più veloce.

 Inoltre abbiamo un’altra cosa importante e cioè i cavallotti che servono per poi bloccare il telaio il quale è costituito da una lamiera lavorata e presso piegata.

Quindi il telaio è molto importante visto che vengono messe anche cerniere che nelle porte blindate in versione standard di solito sono due: mentre quelle un po’ più resistenti grandi e pesanti si raggiungono gli altri ci riferiamo a quella che vengono fatte per esempio col vetro più limitato.

Un’altra cosa che di solito viene fatta si chiama scasso che serve per raccogliere il pistoncino del rostro del deviatore della serratura, soprattutto per quanto riguarda la fase di chiusura.

 Per quanto riguarda il colore del telaio di solito viene verniciato con il marrone scuro, però se il cliente vuole può personalizzare può farsi realizzare altre tinte, utilizzando volendo anche due colori nel caso in cui quello del lato esterno si può armonizzare con le altre porte che ci sono nel condominio.

 

Altri elementi importanti di una porta blindata

Un altro elemento importante di una porta blindata immobile e si chiama scocca del blindato dove viene installato il cilindro europeo ma anche cerniere, serratura nonché rostri posteriori di chiusura.

La scocca di solito viene realizzata il prodotto utilizzando una lamiera in acciaio, zincato dove vengono saldati degli Omega di rinforzo sia verticale e orizzontale che dovranno offrire alla porta blindata una certa rigida dal punto di vista strutturale, cosa molto importante.

Inoltre bisogna ricordare che chi vuole migliorare l’aspetto termoacustico di quella porta dovrà riempire quella scocca con materiali isolanti quali per esempio lana di roccia, e anche un altro un po’ più classico come il polistirolo.

 Sempre per riguardo la scocca riportiamo bene la sua parte inferiore c’è una soglia mobile di para spifferi che viene installata con lo scopo di far abbassare.

Invece quando la porta è chiusa la guarnizione di compensazione la possiamo trovare tra l’anta e il pavimento: però poi ci sono tutti particolari tecnici che possono chiedere direttamente agli esperti.


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Forse non tutti sanno che❓

Con porta blindata nel linguaggio comune si intende un serramento pedonale definito specificamente “Porta pedonale resistente all’effrazione” fornito di particolari caratteristiche antiscasso, ed è perciò anche definita, con espressione più tecnica, porta anti intrusione. Tuttavia, nell’uso commerciale, la si definisce spesso in maniera sbagliata con il termine di “porta corazzata” che invece sta ad indicare una porta di tipo totalmente diverso, realizzata con lamiere di ferro da 4 mm di spessore con il cemento armato al suo interno (vedi le porte dei caveau). Alcune delle caratteristiche comuni di una porta blindata sono:

  • classificazione secondo norma UNI EN 1627/1630 (o vecchia UNI ENV 1627:2001)
  • telaio realizzato con profili in acciaio da 2,5 mm di spessore (spesso anche 3 e 4 mm), avente una o più pieghe a Z, avvitato al controtelaio se si tratta di un telaio realizzato con lamiera presso-piegata.
  • anta realizzata da doppia lamiera in acciaio da 1 mm e/o da 1,5 mm di spessore, in alcuni casi anche da una terza lamiera in acciaio a protezione della serratura e dei suoi meccanismi di chiusura.
  • generalmente una serratura meccanica classificata con la UN EN 12209, abbinata ad una serratura a tripla mappa protetta da 1 e/o 2 piastre in acciaio al manganese (comunemente detta defender) o in alternativa ad uno o più cilindri con classificazione UNI EN 1303 ed una protezione del cilindro (comunemente detta defender o barilotto o protector) classificato con la UNI EN 1906.

La classificazione secondo UN EN 1627 prevede che siano superati test secondo le 3 norme di prova UNI EN 1628 – prova di carico statico, UNI EN 1629 – prova di carico dinamico UNI EN 1630 – prova di attacco manuale. Tuttavia le normative di test non coprono ancora le tecniche di manipolazione denominate “aperture con destrezza”, generalmente appannaggio di malviventi di livello superiore allo scassinatore standard, motivo per cui è sempre consigliabile utilizzare prodotti di fascia correlata al rischio ambientale che si affronta. La normativa Env 1627/30 del 2011 classifica i prodotti testati in 6 classi di appartenenza:

  • Classe anti-effrazione 1: il ladro occasionale tenta di forzare la porta utilizzando la forza fisica e attrezzi semplici. Lo scassinatore non ha informazioni circa la robustezza della porta ed è impensierito dal rumore prodotto e dal tempo. Non ha idea della probabile ricompensa.
  • Classe anti-effrazione 2: il ladro occasionale tenta di forzare il blindato utilizzando in aggiunta attrezzi semplici come giravite, cunei e tenaglia. Lo scassinatore non ha informazioni circa la robustezza della porta ed è impensierito dal rumore prodotto e dal tempo. Non ha idea della probabile ricompensa.
  • Classe anti-effrazione 3: il ladro utilizza in aggiunta un piede di porco, un piccolo martello e un trapano manuale. Ha una idea orientativa del grado di resistenza ed è meno impensierito dal rumore prodotto e dal tempo. Non ha idea della probabile ricompensa.
  • Classe anti-effrazione 4: si tratta di uno scassinatore abile che utilizza anche strumenti come un grosso martello, accetta, cesoie e trapano elettrico a batteria. Il ladro prevede un buon bottino, è deciso ed è meno impensierito dai rumori prodotti con tempistiche maggiori.
  • Classe anti-effrazione 5: il ladro è un esperto professionista che utilizza attrezzi elettrici di media potenza. Il ladro prevede un ottimo bottino, è determinato, ha ottima conoscenza della classe di resistenza all’effrazione della porta, non è impensierito dal rumore che produce, ha tempo sufficiente per agire.
  • Classe anti-effrazione 6: Lo scassinatore è molto esperto, utilizza attrezzi elettrici molto performanti. Il ladro conosce esattamente l’ammontare della ricompensa, è determinato, ben organizzato ed è preparato a superare sistemi di difesa di altissima resistenza.

Volendo riassumere:

  • Le prime 2 classi sono relative a prodotti montati in abitazioni che si trovano in luoghi con scarsa criminalità e a difesa di beni di poco valore.
  • Una porta blindata certificata classe 3 antieffrazione è indicata appartamenti con rischio più alto, in ville non troppo esposte e in uffici e a difesa di beni di medio valore.
  • Un Portoncino blindato in classe 4 secondo la normativa ENV 1627 1630 è indicato per abitazioni signorili, ville isolate, appartamenti e uffici ad elevato rischio e a difesa di beni di considerevole valore.
  • Le ultime due classi, la 5 e la 6, si riferiscono a porte estremamente resistenti, il cui fine è quello di difendere l’accesso di banche, uffici postali e postazioni militari. (Wikipedia)