Oggi vogliamo parlare dell’installazione di sistemi di sicurezza che deve essere fatta a livello professionale, visto che si parla di un processo articolato e complicato che non può essere fatto da tutti in modalità fai da te, perché altrimenti ci sarebbero problemi.
Invece richiede delle competenze specifiche nonché una programmazione accurata in modo da aumentare il livello di sicurezza della proprietà del cliente in questione.
Proprio per questo in questo articolo vogliamo esplorare quali sono gli step più importanti quando si tratta di installare a livello professionale un sistema di sicurezza, in modo da capire quelle che sono le pratiche migliori in questi casi.
Il primo step riguarda la valutazione dei requisiti di sicurezza che deve essere approfondita, e che riguarda quell’area che bisogna proteggere. Si tratta di una valutazione che coinvolgerà l’analisi dei potenziali rischi, nonché delle esigenze specifiche del cliente, e della vulnerabilità di quella proprietà.
in questo caso sarà molto importante la collaborazione tra il professionista della sicurezza del cliente in modo da capire e da comprendere gli obiettivi per quanto riguarda questo aspetto, in modo da progettare quindi una soluzione su misura.
A questo punto si può passare alla progettazione del sistema che dovrà essere ovviamente sicuro, completo e integrato. Questa progettazione si baserà sulla valutazione dei rischi di sicurezza, e potrà includere telecamere di sorveglianza, controllo degli accessi, sistemi di rilevamento incendi, ma anche telecamere di sorveglianza e altro ancora.
La progettazione dovrà tenere conto assolutamente di fattori ambientali a disposizione dell’edificio, nonché normative locali nell’ottica di garantire un’implementazione conforme ed efficace.
Nel momento in cui sarà completata la progettazione si potrà procedere alla selezione dei dispositivi necessari per il sistema di sicurezza nonché delle attrezzature. Tutto questo potrà includere telecamere di alta qualità, allarmi, lettori di badge, sensori di movimento, sistema di comunicazione, e tanto altro, tenendo presente che bisognerà scegliere attrezzature affidabili e di alta qualità.
Questa è una cosa fondamentale se il desiderio è quello di avere a che fare con un sistema che sia sicuro e duraturo.
Altri step di questa installazione
A questo punto si arriverà all’installazione concreta e fisica del sistema d’allarme che viene fatta da tecnici specializzati che si occuperanno di tutti i componenti. Di sicuro questa installazione include la posa di cavi, nonché l’installazione di pannelli di controllo, montaggio di telecamere e sensori, e tanto altro.
Gli installatori seguiranno rigorosamente le specifiche di progettazione per garantire un’’installazione che sia affidabile e accurata, tenendo presente che dopo l’installazione fisica il sistema dovrà essere configurato e attestato, nonché collaudato per garantire che tutti i componenti stiano funzionando in maniera corretta.
Tutto questo dovrà includere la programmazione dei dispositivi, il collaudo completo del sistema e la configurazione del software di gestione. in questi casi i tecnici seguono sempre lo stesso protocollo nell’ottica di risolvere e identificare eventuali problemi e difetti in modo da assicurarsi per il cliente che il sistema sia pronto per un utilizzo pratico.
L’ultimo step riguarda il fatto che l’azienda insegnare al cliente come utilizzare il sistema, tenendo presente che poi durante i mesi bisognerà fare anche opera di manutenzione preventiva.
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Forse non tutti sanno che
Con porta blindata nel linguaggio comune si intende un serramento pedonale definito specificamente “Porta pedonale resistente all’effrazione” fornito di particolari caratteristiche antiscasso, ed è perciò anche definita, con espressione più tecnica, porta anti intrusione. Tuttavia, nell’uso commerciale, la si definisce spesso in maniera sbagliata con il termine di “porta corazzata” che invece sta ad indicare una porta di tipo totalmente diverso, realizzata con lamiere di ferro da 4 mm di spessore con il cemento armato al suo interno (vedi le porte dei caveau). Alcune delle caratteristiche comuni di una porta blindata sono:
- classificazione secondo norma UNI EN 1627/1630 (o vecchia UNI ENV 1627:2001)
- telaio realizzato con profili in acciaio da 2,5 mm di spessore (spesso anche 3 e 4 mm), avente una o più pieghe a Z, avvitato al controtelaio se si tratta di un telaio realizzato con lamiera presso-piegata.
- anta realizzata da doppia lamiera in acciaio da 1 mm e/o da 1,5 mm di spessore, in alcuni casi anche da una terza lamiera in acciaio a protezione della serratura e dei suoi meccanismi di chiusura.
- generalmente una serratura meccanica classificata con la UN EN 12209, abbinata ad una serratura a tripla mappa protetta da 1 e/o 2 piastre in acciaio al manganese (comunemente detta defender) o in alternativa ad uno o più cilindri con classificazione UNI EN 1303 ed una protezione del cilindro (comunemente detta defender o barilotto o protector) classificato con la UNI EN 1906.
La classificazione secondo UN EN 1627 prevede che siano superati test secondo le 3 norme di prova UNI EN 1628 – prova di carico statico, UNI EN 1629 – prova di carico dinamico UNI EN 1630 – prova di attacco manuale. Tuttavia le normative di test non coprono ancora le tecniche di manipolazione denominate “aperture con destrezza”, generalmente appannaggio di malviventi di livello superiore allo scassinatore standard, motivo per cui è sempre consigliabile utilizzare prodotti di fascia correlata al rischio ambientale che si affronta. La normativa Env 1627/30 del 2011 classifica i prodotti testati in 6 classi di appartenenza:
- Classe anti-effrazione 1: il ladro occasionale tenta di forzare la porta utilizzando la forza fisica e attrezzi semplici. Lo scassinatore non ha informazioni circa la robustezza della porta ed è impensierito dal rumore prodotto e dal tempo. Non ha idea della probabile ricompensa.
- Classe anti-effrazione 2: il ladro occasionale tenta di forzare il blindato utilizzando in aggiunta attrezzi semplici come giravite, cunei e tenaglia. Lo scassinatore non ha informazioni circa la robustezza della porta ed è impensierito dal rumore prodotto e dal tempo. Non ha idea della probabile ricompensa.
- Classe anti-effrazione 3: il ladro utilizza in aggiunta un piede di porco, un piccolo martello e un trapano manuale. Ha una idea orientativa del grado di resistenza ed è meno impensierito dal rumore prodotto e dal tempo. Non ha idea della probabile ricompensa.
- Classe anti-effrazione 4: si tratta di uno scassinatore abile che utilizza anche strumenti come un grosso martello, accetta, cesoie e trapano elettrico a batteria. Il ladro prevede un buon bottino, è deciso ed è meno impensierito dai rumori prodotti con tempistiche maggiori.
- Classe anti-effrazione 5: il ladro è un esperto professionista che utilizza attrezzi elettrici di media potenza. Il ladro prevede un ottimo bottino, è determinato, ha ottima conoscenza della classe di resistenza all’effrazione della porta, non è impensierito dal rumore che produce, ha tempo sufficiente per agire.
- Classe anti-effrazione 6: Lo scassinatore è molto esperto, utilizza attrezzi elettrici molto performanti. Il ladro conosce esattamente l’ammontare della ricompensa, è determinato, ben organizzato ed è preparato a superare sistemi di difesa di altissima resistenza.
Volendo riassumere:
- Le prime 2 classi sono relative a prodotti montati in abitazioni che si trovano in luoghi con scarsa criminalità e a difesa di beni di poco valore.
- Una porta blindata certificata classe 3 antieffrazione è indicata appartamenti con rischio più alto, in ville non troppo esposte e in uffici e a difesa di beni di medio valore.
- Un Portoncino blindato in classe 4 secondo la normativa ENV 1627 1630 è indicato per abitazioni signorili, ville isolate, appartamenti e uffici ad elevato rischio e a difesa di beni di considerevole valore.
- Le ultime due classi, la 5 e la 6, si riferiscono a porte estremamente resistenti, il cui fine è quello di difendere l’accesso di banche, uffici postali e postazioni militari. (Wikipedia)