Apertura casseforti

  • Di sicuro i momenti più difficili che si affrontano riguardano quando ci si accorge che la cassaforte non si apre più. Però in questi casi non bisogna scoraggiarsi né farsi prendere dal panico facendo scelte istintive, e poco logiche, mentre la cosa migliore è chiamare i professionisti fabbri che lavorano nel servizio apertura casseforti.
  •  Parliamo di tecnici molto competenti che fanno un lavoro molto importante come appunto è quello del fabbro, e che offre le loro competenze quando si tratta di un servizio così specifico così importante, che a volte viene richiesto in maniera urgente, anche se non sempre.
  •  Risulta un peccato il fatto che hanno tutte le persone sanno che esiste questo tipo di servizio relativa all’apertura delle casseforti, e che può essere molto utile nel momento in cui il dispositivo è questione si blocca per via di un meccanismo che non sta funzionando più e che è intrinseco alla stessa cassaforte.
  •  Oppure può essere il tutto causato da un problema di superficialità e di mal di gestione soggettiva.
  •  Infatti può capitare che semplicemente la persona proprietaria della cassaforte ha perso la chiave, o magari l’idea è stata rubata per qualche specifico motivo, e non riesce più ad aprirla.
  •  Oppure esistono casi particolari che fanno sì che la cassaforte non si può più aprire perché la persona si fidava troppo della sua memoria, mentre in realtà invece ha perso il nome della combinazione che serve obbligatoriamente ad aprire il dispositivo.
  •  In questi casi c’è bisogno dell’aiuto di un professionista cioè di un fabbro perché le iniziative personali non sono mai auspicabili e sono sempre fallimentari, perché anzi il problema è che a volte si potrebbe danneggiare la cassaforte, andando a spendere più soldi di quelli che si dovrebbero.
  •  Ancora peggio quando il rischio è quello di danneggiare il contenuto della cassaforte: ed ecco perché in questi casi è meglio evitare e non essere troppo frettolosi, ma bisogna chiamare il servizio di pronta emergenza dove si può parlare con un fabbro.

Altre cose da sapere sul servizio

 Un servizio di pronto intervento così come suggerisce  la definizione serve a restituire a una persona che ne fa richiesta la possibilità di non sprecare tempo, soprattutto quando la situazione che viene definita di emergenza in quanto coinvolge terze parti, nel senso che magari all’interno di quella cassaforte ci sono delle cose che hanno a che fare con questioni lavorative, e che quindi andranno a essere collegata ad altre persone come quando per esempio ci sono documenti che riguardano colleghi o dipendenti.

 In altri casi ci sono dei regali materiali da fare a figli, parenti, amici o partner oppure che servono per un baratto e uno scambio specifico, e cioè quel denaro da spendere contestualmente a un acquisto, giusto per fare un altro esempio.

 Parliamo di beni preziosi che vanno tutelati senza fare scelte che siano troppo di pancia perché la cosa migliore da fare è chiamare il servizio di pronto intervento, che è sempre a disposizione del cliente per aiutarlo in questa situazione così complessa.

Indice di Navigazione per Porte Blindate Roma

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Forse non tutti sanno che❓

Con porta blindata nel linguaggio comune si intende un serramento pedonale definito specificamente “Porta pedonale resistente all’effrazione” fornito di particolari caratteristiche antiscasso, ed è perciò anche definita, con espressione più tecnica, porta anti intrusione. Tuttavia, nell’uso commerciale, la si definisce spesso in maniera sbagliata con il termine di “porta corazzata” che invece sta ad indicare una porta di tipo totalmente diverso, realizzata con lamiere di ferro da 4 mm di spessore con il cemento armato al suo interno (vedi le porte dei caveau). Alcune delle caratteristiche comuni di una porta blindata sono:

  • classificazione secondo norma UNI EN 1627/1630 (o vecchia UNI ENV 1627:2001)
  • telaio realizzato con profili in acciaio da 2,5 mm di spessore (spesso anche 3 e 4 mm), avente una o più pieghe a Z, avvitato al controtelaio se si tratta di un telaio realizzato con lamiera presso-piegata.
  • anta realizzata da doppia lamiera in acciaio da 1 mm e/o da 1,5 mm di spessore, in alcuni casi anche da una terza lamiera in acciaio a protezione della serratura e dei suoi meccanismi di chiusura.
  • generalmente una serratura meccanica classificata con la UN EN 12209, abbinata ad una serratura a tripla mappa protetta da 1 e/o 2 piastre in acciaio al manganese (comunemente detta defender) o in alternativa ad uno o più cilindri con classificazione UNI EN 1303 ed una protezione del cilindro (comunemente detta defender o barilotto o protector) classificato con la UNI EN 1906.

La classificazione secondo UN EN 1627 prevede che siano superati test secondo le 3 norme di prova UNI EN 1628 – prova di carico statico, UNI EN 1629 – prova di carico dinamico UNI EN 1630 – prova di attacco manuale. Tuttavia le normative di test non coprono ancora le tecniche di manipolazione denominate “aperture con destrezza”, generalmente appannaggio di malviventi di livello superiore allo scassinatore standard, motivo per cui è sempre consigliabile utilizzare prodotti di fascia correlata al rischio ambientale che si affronta. La normativa Env 1627/30 del 2011 classifica i prodotti testati in 6 classi di appartenenza:

  • Classe anti-effrazione 1: il ladro occasionale tenta di forzare la porta utilizzando la forza fisica e attrezzi semplici. Lo scassinatore non ha informazioni circa la robustezza della porta ed è impensierito dal rumore prodotto e dal tempo. Non ha idea della probabile ricompensa.
  • Classe anti-effrazione 2: il ladro occasionale tenta di forzare il blindato utilizzando in aggiunta attrezzi semplici come giravite, cunei e tenaglia. Lo scassinatore non ha informazioni circa la robustezza della porta ed è impensierito dal rumore prodotto e dal tempo. Non ha idea della probabile ricompensa.
  • Classe anti-effrazione 3: il ladro utilizza in aggiunta un piede di porco, un piccolo martello e un trapano manuale. Ha una idea orientativa del grado di resistenza ed è meno impensierito dal rumore prodotto e dal tempo. Non ha idea della probabile ricompensa.
  • Classe anti-effrazione 4: si tratta di uno scassinatore abile che utilizza anche strumenti come un grosso martello, accetta, cesoie e trapano elettrico a batteria. Il ladro prevede un buon bottino, è deciso ed è meno impensierito dai rumori prodotti con tempistiche maggiori.
  • Classe anti-effrazione 5: il ladro è un esperto professionista che utilizza attrezzi elettrici di media potenza. Il ladro prevede un ottimo bottino, è determinato, ha ottima conoscenza della classe di resistenza all’effrazione della porta, non è impensierito dal rumore che produce, ha tempo sufficiente per agire.
  • Classe anti-effrazione 6: Lo scassinatore è molto esperto, utilizza attrezzi elettrici molto performanti. Il ladro conosce esattamente l’ammontare della ricompensa, è determinato, ben organizzato ed è preparato a superare sistemi di difesa di altissima resistenza.

Volendo riassumere:

  • Le prime 2 classi sono relative a prodotti montati in abitazioni che si trovano in luoghi con scarsa criminalità e a difesa di beni di poco valore.
  • Una porta blindata certificata classe 3 antieffrazione è indicata appartamenti con rischio più alto, in ville non troppo esposte e in uffici e a difesa di beni di medio valore.
  • Un Portoncino blindato in classe 4 secondo la normativa ENV 1627 1630 è indicato per abitazioni signorili, ville isolate, appartamenti e uffici ad elevato rischio e a difesa di beni di considerevole valore.
  • Le ultime due classi, la 5 e la 6, si riferiscono a porte estremamente resistenti, il cui fine è quello di difendere l’accesso di banche, uffici postali e postazioni militari. (Wikipedia)